20 Settembre 2019

A dieci mesi dalle amministrative una scissione interna, a livello nazionale, di certo non è una buona notizia per il Pd locale. Anche a volervi gettare sopra più acqua possibile, pure in maniera preventiva, è chiaro che qualche piccolo falò potrebbe comunque divampare. Tuttavia il segretario cittadino, Francesco Di Chio, è determinato a fare in modo che la decisione di lasciare il partito, da parte di Renzi, non crei particolari terremoti a Segrate. «In questo momento credo sia opportuno aspettare e cercare di capire come si svilupperà la situazione», spiega Di Chio. «Chiaro che le decisioni di Calenda, prima, e di Renzi, poi, porteranno delle novità, ma ora è impossibile fare previsioni. In questo momento le scissioni sembrano più dettate da questioni personali, più che da disaccordi sui programmi. Poi chiaro che ci sia in me un po’ di confusione, come credo nel 90% dei nostri iscritti. Ad ogni modo, ho intenzione di portare avanti il progetto che ho sposato quando sono diventato segretario cittadino del Pd. La priorità ora è lavorare per le amministrative della prossima estate, non certo stare a ragionare su quanto accade a livello nazionale». E, anche se i renziani a Segrate sono tanti, Di Chio è convinto che questo non provocherà particolari sconquassi: «Pur con qualche distinguo, a Segrate siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda. Vero che l’area renziana è numerosa, ma non credo che tutti siano disposti, in questo momento, a seguire il loro leader senza prima riflettere a lungo».