03 Maggio 2019

Sembra di stare quasi in una baita di montagna. Anzi no, direi che l’atmosfera è quella di un ranch in campagna. Ma che dico, qua siamo sicuramente in un cherenguito di quelli che profumano d’estate. E invece, che ci crediate o no, siamo al bar del Centroparco di Segrate, dove tra una grigliata e una pizza al trancio, un aperitivo e uno spritz tra amici, sta per entrare nel vivo il progetto Social Park. «Dopo circa due anni dall’apertura possiamo dire di essere arrivati dove volevamo e di aver sviluppato la visione che avevamo avuto in perfetta linea coi tempi previsti», spiega Diego Ricco, titolare della struttura e ideatore del progetto. «Detto questo l’asticella si sposta sempre più in alto di giorno in giorno e gli obiettivi crescono di continuo. Per ora ci accontentiamo di avere un’offerta di cibi e bevande davvero unica e completa, per non parlare della squadra che abbiamo messo in piedi: tutte persone super professionali e appassionate». Il progetto Social Park, però, va ben oltre la ristorazione convenzionale e il sogno di vederlo realizzato sta per diventare realtà proprio in questi giorni. «Non ci limiteremo ad organizzare eventi socio culturali e serate ricreative per grandi e piccoli», dichiara l’imprenditore segratese. «Sabato 11 maggio apriremo le porte a un vero progetto di inclusione destinato alle categorie protette e lo faremo con una grande pizzata il cui ricavato sarà devoluto interamente a PizzAut, organizzazione dell’amico Nico Acampora che mira a creare un’opportunità lavorativa reale per persone affette da autismo e da altri disturbi. Da lì avvieremo la creazione di un vero e proprio laboratorio di formazione e tirocini aperti a chiunque debba fare i conti con disabilità di vario tipo. Ogni tre mesi gli operatori di PizzAut e di Cascina Biblioteca, cooperativa sociale di solidarietà, selezioneranno ragazzi a cui noi daremo gli strumenti necessari per inserirsi autonomamente nel mondo del lavoro, mentre una volta al mese organizzeremo corsi di caffetteria con Hardy, nostro partner commerciale. Proveremo, poi, ad assumere noi stessi più gente possibile, sempre nel rispetto delle capacità e dei tempi di chi vive una situazione di svantaggio. Per il momento siamo contenti di aver assunto un ultracinquantenne, che “L’altra pizzeria da Federico” di Rovagnasco ha formato, e di aver già avviato un percorso di formazione con un ragazzo della Cascina Biblioteca. Entrambi persone fantastiche che stanno dando un grande valore aggiunto al nostro team. Ovviamente, una volta che questo bellissimo progetto sarà a regime, dovremo fare anche un lavoro sui nostri clienti per fargli capire che questo è un posto dove deve regnare la serenità, sia per loro, sia per i ragazzi che si stanno mettendo in gioco lavorando con noi. Le persone devono capire che qui si va incontro ai bisogni e ai ritmi di chi si trova in difficoltà. Questo, a mio parere, aiuterà a sensibilizzare la cittadinanza e a svolgere un’importante ruolo sociale di condivisione e rispetto del prossimo».
L’obiettivo di creare uno spazio del genere è sicuramente molto ambizioso, ma i presupposti perché ciò si avveri ci sono tutti. «Abbiamo una location stupenda, fatta di parchi giochi e gonfiabili, in cui le famiglie possono veramente sentirsi a loro agio», racconta Ricco. «Possiamo, inoltre, godere dell’appoggio di molte personalità in vista del mondo dello spettacolo e dello sport come, ad esempio, Giorgio Mastrota, socio di minoranza del progetto. Diciamo che posso far leva sulle conoscenze che ho accumulato nella mia carriera nei club e negli ambienti più esclusivi di Milano. Ho anche una società di importazione e distribuzione del mezcal Malacara, noto liquore messicano già in distribuzione in alcuni dei locali più in della metropoli lombarda. Infine abbiamo il totale appoggio dell’attuale amministrazione che ci sta agevolando nel superare le barriere burocratiche che ci si trova inevitabilmente davanti, se fai parte di questo mondo. Insomma, i presupposti per lanciare qualcosa di nuovo, fresco e utile alla comunità ci sono tutti, e noi non ci fermeremo finchè non avremo raggiunto i nostri obiettivi».
Mattia Rigodanza