25 Settembre 2020

La sua candidatura a sindaco è stata l’ultima a essere ufficializzata. Poco più di un mese per cercare di fare una campagna elettorale che si prospettava complicata. E così Claudio Gasparini, sotto il simbolo di Liberal Segrate, ha conquistato 434 preferenze, pari al 2,45% che gli è valso l’ultimo posto e, naturalmente, nessun seggio in consiglio comunale. Queste le sue prime riflessioni: «Se fossimo andati al ballottaggio, con questi voti sarei arrabbiatissimo. Visto però il pieno che ha fatto Micheli c’è poco da essere delusi. Probabilmente non ci ha aiutato l’affluenza che speravamo fosse un po’ più alta. Avevamo previsto di prendere tra i 400 e i 600 voti, purtroppo siamo scivolati verso il vertice basso della forbice».

Inevitabile per Gasparini ammettere che partire così in ritardo li abbia danneggiati: «Abbiamo iniziato a fare campagna elettorale quando le altre forze politiche e civiche erano già schierate. Direi che in 3 settimane abbiamo raggiunto un buon risultato e non solo a Novegro, dove sapevamo che avremmo raccolto consensi. I circa 250 voti  presi negli altri quartieri sono un motivo d’orgoglio per la nostra lista».

E adesso, cosa succederà? «Posso dire fin da ora che il nostro gruppo non si scioglierà. Continueremo a dare fiato al nostro progetto, sperando di ampliarlo con ulteriori competenze, e a portare avanti quell’idea liberale che a Segrate un po’ manca. Ecco, vorremmo posizionarci in quel vuoto che al momento pare evidente».

Sulla vittoria al primo turno di Paolo Micheli, l’esponente di Liberal Segrate asserisce di non essere sorpreso: «Sospettavo potesse finire così. negli ultimi giorni ho parlato con parecchia gente e ho avuto la sensazione che Micheli fosse decisamente in vantaggio. Senza poi scordare che il centrodestra, che si è presentato spezzato e con 2 candidati, gli ha dato un’ulteriore mano». Gasparini è stato il primo degli avversari a complimentarsi con Micheli. L’ha fatto nella sede del Pd, dove il sindaco ha aperto la prima bottiglia di spumante: «Mi è sembrato giusto congratularmi. Ha vinto con un netto distacco e bisogna prenderne atto. Gli auguro di fare bene per 5 anni e spero si ricordi di essere il sindaco di tutti, anche di chi non l’ha votato».