15 Dicembre 2017

Le quote rosa nel mondo dell’imprenditoria segratese pare proprio non siano un tabù. Nonostante si senta ancora troppo spesso parlare di disparità di genere in ambito lavorativo, infatti, nel comune milanese sono tanti gli esempi di donne che si sono costruite una carriera e un’attività senza l’aiuto di nessuno e solo attraverso passione e sacrifici. A Milano Due, per esempio, tutti conoscono l’erboristeria L’albero del cuore. Anzi, tutti conoscono Ilaria Giombini (1), titolare dell’attività. Dal 2010 la giovane erborista dispensa prodotti curativi a base di erbe naturali a tutti i residenti del rione che, dal canto loro, ne hanno sempre apprezzato la grande professionalità. «Sono tornata nel quartiere dove sono cresciuta dopo aver vissuto a lungo a Milano», racconta Ilaria. «Mi piaceva l’idea di aprire questo tipo di attività in una zona immersa nel verde. Il fatto di essere un imprenditore donna non ha mai costituito uno svantaggio, anche se mi piacerebbe che la mia fosse considerata una professione seria anche dagli uomini che, troppo spesso, non mi vedono come una vera dottoressa nonostante l’erboristeria sia una scienza medica consolidata e molto rispettata in tutto il mondo». La dottoressa segratese è convinta che con la passione e l’impegno si possa arrivare ovunque, ma è sempre necessario avere un progetto serio da conseguire. «Mi piacerebbe molto fare conoscere di più alla gente il mondo delle cure naturali, magari attraverso lezioni o incontri collettivi», conclude Ilaria. Ad appena un chilometro di distanza, nel cuore di Segrate, un’altra attività totalmente al femminile ha saputo nel tempo farsi apprezzare da tutta la cittadinanza. Parliamo dell’Ottica Pally dell’optometrista Silvia Grieco (2). «Dopo appena due anni di gavetta come dipendente mi sono messa in proprio rilevando nel 2003 un’attività molto simile. Alcune persone che erano sempre state abituate a vedere un uomo dietro al bancone, una volta che si sono trovati davanti a una giovane dottoressa hanno storto il naso, ma con il tempo anche loro si sono convinti della mia professionalità». L’imprenditrice ha sempre saputo rinnovarsi e aggiornare gli strumenti del suo mestiere, dimostrando una grande attenzione per i servizi e l’assistenza al cliente. «Le ragazze che sognano di aprire un’attività in proprio devono crederci sempre, nonostante talvolta sia necessario ignorare i pregiudizi della società. Pian piano i frequentatori del mio negozio hanno imparato a conoscermi e a fidarsi di me, apprezzando anche le varie scommesse che ho vinto nel tempo, come la collaboratrice che ho assunto nel 2010 senza che avesse esperienza in questo campo. Devo comunque ammettere che la mia clientela è composta per la maggioranza da donne, e anche la nostra mascotte, una simpatica cagnolina sempre qui con noi, è una femminuccia», scherza la dottoressa. Un perfetto esempio di attività tutta in rosa, dunque. C’è poi chi è addirittura diventata un vero e proprio caposaldo del commercio cittadino attraverso anni di attività seria e costante. È il caso di Marina Silvestri (3), titolare dell’omonima profumeria a San Felice. «A 26 anni ero già proprietaria di un negozio, ora sono già 17 anni che sono in questo splendido quartiere. Il lavoro è sempre andato molto bene, non posso assolutamente lamentarmi. D’altronde io non mi sono mai improvvisata, e mi tengo sempre aggiornata attraverso appositi corsi. È necessario se si vuole aprire un’attività del genere».
Ed è proprio grazie a questa mentalità che la commerciante è riuscita a diventare un punto di riferimento per tutte le donne del rione, tanto che ormai a San Felice è diventata prassi rivolgersi a lei prima di fare qualsiasi regalo. «Per quanto riguarda il mio essere un’imprenditrice, in questo settore i fornitori e i rappresentanti, che nella stragrande maggioranza dei casi sono uomini, sono talmente abituati ad avere a che fare con donne in ambito lavorativo che non si riscontra alcuna disparità di genere», spiega soddisfatta la negoziante. Deve comunque far riflettere il fatto che alcuni campi siano ancora da considerarsi riservati esclusivamente agli uomini o alle donne. Sembra infatti che in un mondo in continuo movimento alcune stereotipi siano davvero difficili da abbattere. Non è questo il caso della giurisprudenza, per esempio, disciplina in cui è sempre più facile imbattersi in giovani donne. Francesca Schiatti (4), avvocatessa di Pioltello, grazie alla sua pazienza e determinazione è riuscita a crearsi una brillante carriera nell’ambito del diritto di famiglia. «Mi occupo di pratiche come le separazioni, i divorzi e gli affidamenti. È un ambito in cui noi donne siamo avvantaggiate perché riusciamo a trattare certi argomenti con più sensibilità rispetto agli uomini. Davanti a un giudice, infatti, è necessario far prevalere l’aspetto umano delle persone, cosa che per gli uomini non è sempre facile». Dopo tanti anni di lavoro in proprio, Francesca sembra però non aver ancora esaurito la sua voglia di mettersi in gioco, e sta pensando di ritornare a studiare per sostenere l’esame di magistratura. «Non credo sia giusto che una donna rinunci alla carriera per dedicarsi ad altro. Certo, la famiglia è la cosa più importante, ma se si è inclini al sacrificio e si hanno delle buone doti gestionali si può tranquillamente crescere i propri figli realizzandosi anche in ambito professionale», conclude l’avvocato. Questi sono solamente alcuni esempi di donne che sono riuscite a crearsi il loro spazio lavorativo in un mondo che deve ancora abbattere alcune barriere di genere. Sacrificio, impegno e passione sono il minimo comune denominatore per ogni attività, rosa o azzurra che sia.
Mattia Rigodanza