Antonio Berardinucci accanto al suo leader

«Impensabile ospitare un’attività di chi definì “eroe” il mafioso Mangano». «La vicenda Lucchini-Artoni dovuta a 50 anni di cattiva politica». «Alessandrini non può pretendere un appoggio a priori». «Lazzari è una persona squisita, sarebbe un buon sindaco»

26 Ottobre 2012

Fisicamente ricorda il suo leader nazionale. Ma anche caratterialmente gli assomiglia, passionale e istintivo com’è. Lui è Antonio Berardinucci, capogruppo in consiglio comunale dell’Italia dei Valori.

Partiamo con i referendum che mirano a tagliare i costi della politica, vostro nuovo cavallo di battaglia. Come procede la raccolta firme?

«Prosegue bene. Riscontriamo un’avversità feroce verso l’attuale situazione politica coinvolta da continui scandali e vergogne».

Ma quante adesioni avete avuto fino ad oggi?

«Ci siamo attivati da una decina di giorni e siamo arrivati a circa 280 firme. Non siamo presenti tutti i giorni in piazza, ma ne approfitto: chi vuole può andare a firmare anche in municipio».

Sincero: non è che poi questi referendum rischino di servire un po’ pochino, elusi in seguito da leggi e leggine?

«No. I referendum servono eccome. È un mezzo previsto dalla Costituzione e se utilizzato bene e con attenzione dà i suoi frutti. Come nel caso della privatizzazione dell’acqua, del legittimo impedimento e del nucleare dove abbiamo dimostrato di poter incidere sul futuro dell’Italia. Di fatto abbiamo bloccato i tre progetti, consapevoli che tra cinque anni non varranno più. E lì dovremo essere bravi a vigilare affinché non ripropongano strane leggi».

Parliamo della Lucchini-Artoni: scendendo in piazza con la bandiera non si rischia di politicizzare la vicenda?

«La bandiera è un’identità che va usata non in modo strumentale, ma responsabile. Vuol dire far capire alla gente che la nostra cultura politica è vicina ai principi dei cittadini che protestano. Noi non politicizziamo questa storia e aggiungo che, per paradosso, è stata proprio la politica con il suo disinteresse su una vicenda lunga 50 anni ad aver fatto danni chiudendo gli occhi su tutto anche su violazioni della legge».

Come vede la nascita degli Indipendenti?

«Come una bufala. La più grossa che potevano mettere in scena. Se torniamo alle origini ci accorgiamo che gli Indipendenti avrebbero dovuto nascere nel 2010 poco prima delle amministrative. Non accadde perché il senatore Cantoni lo impedì. Non a caso dopo un mese dalla sua scomparsa ecco la scissione del Pdl con la nascita degli Indipendenti. I quali, pronti via, decidono subito di portare la biblioteca di Dell’Utri nella nostra città».

Contrario, immagino.

«Certo. Come si fa a fare un favore, peraltro con un costo, a uno che definì Mangano, condannato per mafia, “un eroe”. So benissimo che non riuscirò a fermare questa squallida iniziativa, tuttavia ho proposto una mozione dove chiedo esplicitamente che la decisione non venga presa in giunta, ma in consiglio comunale. Sarà bocciata, ma almeno sarà a verbale la contrarietà dell’Idv».

Ma se è una decisione di giunta come potrà essere portata in consiglio?

«Esattamente come hanno fatto gli Indipendenti a luglio quando con un ordine del giorno hanno portato al voto in aula una serie di decisioni che spettavano alla giunta. Sono loro ad aver creato un precedente».

Espresso il suo pensiero sugli Indipendenti, che riflessioni fa, invece, sul Pdl cittadino?

«È formato solo da cocci di un vaso che si è rotto. I consiglieri che hanno lasciato il partito aderendo agli Indipendenti formeranno un’alleanza con il centrosinistra per le prossime amministrative; quelli rimasti nel Pdl sono solo dei nostalgici di vecchie logiche politiche».

Ora quale sarà la prossima battaglia dell’Italia dei Valori a Segrate?

«Oltre a quella nei confronti di Dell’Utri e dello spostamento della sua biblioteca nel vecchio municipio, la prossima battaglia che intendiamo intraprendere sarà sui trasporti e sulla viabilità. Con l’imminente arrivo della Brebemi lotteremo per dare delle alternative ai segratesi che rischiano di rimanere prigionieri del traffico. Dobbiamo limitare i danni. A questo proposito ho avviato dei contatti con persone che conosco e che vivono in Francia e Germania dove hanno adottato soluzioni di trasporto alternative che intendo proporre anche a Segrate. Elaborerò un’idea che coinvolgerà il Comune, ma anche la Provincia e la Regione. Qui conto di interagire con i nostri rappresentanti di partito».

E quale sarà questa proposta?

«Sto plasmandola. Al momento giusto la renderò pubblica».

Ancora tesi i rapporti con il suo collega dell’Idv, il consigliere Fabrizio Ciapini?

«Cerchiamo di confrontarci. È una storia con un percorso strano. Vediamo in futuro che succederà».

Un po’ criptico...

«Preferirei non aggiungere altro».

Chi è l’esponente di minoranza con cui ha maggiore sintonia?

«Non parlerei di sintonia visto che abbiamo percorsi politici diversi altrimenti saremmo nello stesso partito. Posso dire che Gianfranco Rosa (Segrate Nostra, ndr) è una persona che conosce molto bene il territorio e la vita politica e con lui mi relaziono volentieri. Spesso attingo dalla sua esperienza. Ma anche con Antona (Udc, ndr) viene facile confrontarsi perché conosce vita, morte e miracoli di Segrate».

A proposito di Antona, ma lei lo considera esponente dell’opposizione?

«Non sta a me giudicare. Lui ha detto esplicitamente in consiglio comunale che vede bene l’iniziativa degli Indipendenti. Le somme si tirano da sole...».

E della maggioranza c’è qualcuno con cui riesce a relazionarsi?

«Ezio Lazzari (Indipendenti, ndr). Persona squisita, preparata ed educata con cui si lavora bene sia in commissione che in consiglio comunale».

Favorevole o contrario alle sedute del consiglio comunale trasmesse via internet?

«Favorevole. È una battaglia che  portiamo avanti anche a livello nazionale. Un modo per essere il più trasparenti possibili».

Mi dà un giudizio sul sindaco Alessandrini?

«Il 15 aprile ha chiamato a raccolta tutte le forze politiche, anche noi dell’opposizione, per parlarci del progetto della nuova viabilità a Segrate. In pratica ci ha detto che è bravo, è figo e non ha bisogno di noi e che se lo appoggiamo sarebbe comunque più forte. Mi spiace, ma io non dò complicità a nessuno sulla fiducia. Specialmente a uno che come premessa ti fa capire che non conti più di tanto. Vuole l’appoggio anche dell’Italia dei Valori? Lavoriamo in commissione e in aula consigliare. E se ci convincerà in quelle sedi della bontà delle sue iniziative allora avrà il nostro sostegno, ma non può pretenderlo a priori».

Insomma, non mi pare un buon giudizio...

«Il mio giudizio sul sindaco Alessandrini è negativo nel modo più assoluto».

E qualche assessore, invece, lo salviamo?

«L’assessore Ferdinando Orrico è una persona coerente. Tutte le volte che gli ho fatto presente un problema mi ha ascoltato e si è sempre attivato per trovare una soluzione, come, ad esempio, sui mucchi di terra sospetti che si giacevano a Lavanderie nell’estate 2011. Ma anche a inizio legislatura gli ho indicato alcune anomalie nel servizio pulizia strade alle quali ha rimediato».

Per un momento entriamo in ottica nazionale. Non temete che il Movimento 5 Stelle possa portare via voti al suo partito?

«Potrebbe succedere. Ma dipenderà dalla nostra capacità o meno di stare sul panorama politico. I grillini ottengono consensi con le critiche. Noi abbiamo superato quella fase e oggi lavoriamo sulle proposte. È lì che dobbiamo raccogliere la fiducia dei cittadini. Mettendo in campo iniziative concrete per migliorare il Paese. Non basta criticare, dobbiamo dare soluzioni, vere e credibili. Allora avremmo ancora il consenso della gente».

Se si andasse a votare oggi, con chi si alleerebbe l’Idv?

«Noi alle primarie sosteniamo il segretario Bersani. Con lui abbiamo iniziato un percorso di dialogo e su di lui puntiamo. Nel governo Prodi, come ministro, ha fatto bene e pensiamo possa fare altrettanto come presidente del consiglio».

Tra due anni e mezzo lei pensa ancora di ricandidarsi alle amministrative?

«Non lo so. Ogni decisione va presa a tempo debito. La politica non è realizzare i propri desideri, ma lavorare per le necessità del cittadino. Certamente se non dovessi ricandidarmi continuerò a lavorare per l’Italia dei Valori».

Chi sarà il prossimo sindaco di Segrate?

«Attualmente non vedo alcun leader nel centrodestra, ma neppure tra i partiti del centrosinistra. Indipendentemente dal colore politico, mi ripeto, ma vedo Ezio Lazzari come una persona che potrebbe meritare fiducia e consensi, ma in questo momento è prematuro. Di certo c’è che chiunque si alleerà con gli Indipendenti non lo farà con l’Italia dei Valori».

Roberto Pegorini