Le dipendenti sui manifesti pubblicitari

Dallo studio effettuato tra il 2010 e il 2011 su segratesi dai 40 ai 49 anni, effettuato dal San Raffaele in collaborazione con il Comune, è emerso che il tumore colpisce donne sempre più giovani

01 Febbraio 2013

Mammografiamoci nell’elite dell’informazione scientifica. E chi lavora nel campo sa bene quanto valga una pubblicazione su un periodico patinato del settore. Il lavoro di screening per la prevenzione del tumore al seno condotto dal Comune insieme con il Ministero della Salute, il San Raffaele e autorizzato dall’Asl Mi2, è stato definitivamente accettato da Radiology, la rivista di radiologia più importante al mondo, che a breve ne pubblicherà i contenuti. La città è entrata nella storia dello screening grazie a una campagna innovativa effettuata sulle donne tra i 40 e i 49 anni, fascia d’età attualmente non compresa nei range dei protocolli nazionali. Lo studio, partito a novembre del 2010 e concluso alla fine del 2011, è stato rivolto alle 3mila signore segratesi interessate, dipendenti municipali comprese che hanno prestato i loro volti e corpi per il lancio della campagna pubblicitaria (nella foto). Il progetto prevedeva la possibilità di sottoporsi gratuitamente a una mammografia e a un’ecografia al seno, alla composizione della scheda di rischio, ed eventualmente, in caso di problemi, a tutti gli approfondimenti e gli interventi necessari. La scelta del Comune di avviare Mammografiamoci è stata dettata dal fatto che il carcinoma mammario, a livello mondiale, è il tumore maligno più frequente, seconda causa di morte per neoplasia nella popolazione femminile e prima tra i 20 e i 59 anni. In Italia, secondo i dati dell’Airtum, l’Associazione italiana registri tumori, è la principale causa di decessi per tumore in ogni fascia di età. Gli esiti della campagna hanno dato risultanti sorprendenti. Dai test i ricercatori hanno appreso che il cancro sta mirando sempre più in basso e colpisce donne sempre più giovani. Da qui l’urgenza di abbassare il limite di età dei programmi di screening e prevenzione e l’appello al Ministero della Salute a prendere i necessari provvedimenti in questa direzione. I dati definitivi dello studio condotto a Segrate sono stati comunicati anche a Chicago a fine novembre 2012, al Rsna, il congresso statunitense di radiologia più importante al mondo. Ma lo studio, al di là dei numeri e delle statistiche, ha salvato diverse vite in città. Quelle, ad esempio, di due dipendenti municipali che hanno potuto diagnosticare in tempo il tumore, curarsi e guarire. Un’esperienza che ha toccato da vicino decine di altre segratesi.