27 Gennaio 2017

Esulta Franco Fabietti, l’ex comandante della polizia locale, all’indomani della sentenza con la quale il giudice di Pace di Milano ha accolto il ricorso di un automobilista che si era visto affibbiare in un mese 29 multe, “pizzicato” dalle nuove telecamere” mentre attraversava la striscia gialla della corsia riservata ai taxi nei pressi dell’aeroporto di Linate. «Ho sempre sostenuto che erano sanzioni illegittime e ora è stato confermato. Il ricorso del signore è stato portato avanti da me, sapevo di avere ragione». Nella sentenza si legge che il Comune di Milano non ha rispettato l’art. 383 del codice della strada, in base al quale il verbale deve indicare giorno, ora e luogo dove è avvenuta la violazione. «In questo caso doveva indicare i Comuni di Segrate o di Peschiera» prosegue Fabietti «e non come invece era scritto “Milano, località piazzale dell’aeroporto”, Linate non è sul suo territorio. Non solo, il giudice di Pace  le ha accolte per violazione del codice stradale, ma a mio giudizio si ravvisano reati al codice penale come “falso in atto pubblico” o “falso ideologico”. Non ho intenzione di fermarmi e andrò avanti anche per questa strada». L’ex comandante, infine, conferma di avere scritto personalmente, in data 15 dicembre, una raccomandata al sindaco di Milano Beppe Sala, all’assessore alla Viabilità e al segretario generale chiedendo per quali motivi la polizia locale meneghina abbia operato senza autorizzazione a Linate.