14 Settembre 2018

Posata, lunedì mattina, la prima pietra del Nuovo polo dell’ospedale San Raffaele, alla presenza di numerose autorità politiche come il sindaco Paolo Micheli, il vicepresidente al Senato Ignazio La Russa e il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, Mariastella Gelmini. Si tratta di una struttura posizionata su otto i livelli, di grande impatto ambientale e ad alto risparmio energetico. Ospiterà il pronto soccorso e il reparto di Chirurgia con 300 posti letto. «Noi segratesi consideriamo il San Raffaele il nostro ospedale, anche se si estende per gran parte sul territorio di Milano», le parole del primo cittadino di Segrate, «Siamo davanti a un’eccellenza per l’Italia, apprezzata a livello internazionale. Quando vengo al San Raffaele mi sento a casa. Ho studiato in questo liceo, proprio ai primissimi inizi di vita di questa importante realtà che per un periodo ha trovato casa a Milano 2. Mio papà fu il primo presidente del consiglio d’istituto del liceo. Quindi sono straordinariamente contento che Segrate, insieme a Milano e agli altri comuni dell’area, potrà disporre di un nuovo pronto soccorso che certamente sarà di qualità enormemente superiori, rispetto all’attuale, all’interno di un nuovo Polo Chirurgico che confermerà il livello di eccellenza dell’ospedale. Al presidente Rotelli, a tutta la dirigenza e al personale vanno i miei più vivi complimenti». Non solo applausi però per la novità sanitaria. A lanciare un grido d’allarme è il sindacato generale di base che, pur salutando positivamente l’investimento sulla nuova struttura, denuncia una situazione delicata sul versante del lavoratori. “Gli investimenti per l’ampliamento sono un chiaro segnale che la crisi è alle spalle, ma l’amministrazione continua a non investire altrettanto sul personale, sia in termini di assunzioni che di retribuzioni” si legge in un comunicato stampa. “Gli organici continuano a essere al minimo e gli stipendi non sono mai stati ripristinati rispetto ai livelli precedenti alla crisi del 2012. Come sindacato continuiamo a rivendicare maggiori investimenti in quella che è la principale risorsa richiesta per erogare assistenza di qualità e continuare a sviluppare anche la ricerca, che ha reso eccellente il San Raffaele. I nostri rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza hanno denunciato anche che nel nuovo edificio sono state riprodotte le stesse criticità esistenti nei vecchi: dal punto di vista dell’ergonomia, ci sono ancora stanze in cui occorre fare manovre tortuose per fare entrare e uscire letti e barelle. Si è persa anche l’occasione per attrezzare tutte le stanze con sollevamalati a soffitto, vera prevenzione delle malattie professionali per il personale sanitario. L’amministrazione ha puntato su un progetto ambizioso dal punto di vista estetico e tecnologico; come sindacato, però, pretendiamo che si facciano strutture funzionali per i pazienti e per il personale”.