18 Febbraio 2021

“Innanzitutto ci tengo a precisare che se non sono state convocate sedute consiliari non è colpa del sindaco e della giunta, ma la responsabilità è solo mia. E poi vorrei dire che la lamentela delle minoranze se da un lato posso capirla, da un altro mi sembra che si arrivata con un eccesso di tempismo”. A parlare è Gianluca Poldi, presidente del consiglio comunale, nelle ore scorse accusato dalle forze di opposizione di aver violato l’articolo 78 del regolamento, che stabilisce almeno una sessione al mese per discutere mozioni e interrogazioni (l’ultimo risale al 21 dicembre 2020). Procediamo con ordine e vediamo come Poldi spiega questa vicenda: “Ho visto il loro comunicato la mattina, quando nel pomeriggio ci sarebbe stata una conferenza dei capigruppo con all’ordine del giorno proprio il calendario dei prossimi consigli. Forse potevano farsi sentire un po’ prima”. Dopodiché il presidente passa a spiegare con quale criterio ha agito: “Capisco le loro lamentele però va premesso che non c’erano in sospeso mozioni o interrogazioni che mi sembrino particolarmente urgenti ad eccezione forse su una riguardante il piano neve che non ha funzionato. Detto questo, avevo pensato che sarebbe stato opportuno prima convocare un consiglio per parlare del Bilancio preventivo e subito dopo fissare quello legato a mozioni e interrogazioni. A questo punto ho preso atto della loro richiesta e abbiamo invertito: il Bilancio si discuterà l’8 marzo, ma ci sarà un altro consiglio l’1 marzo”. Poldi comunque non intende fare polemica: “Ad ogni modo mi scuso con loro, non era mia intenzione prevaricare i loro diritti. Peraltro sarebbe bastata anche una telefonata, come ha fatto il consigliere De Felice la scorsa settimana, per chiedermelo e sarei andato loro incontro, anche perché le risposte di sindaco e assessori alle loro interrogazioni io le ho già in mano e alcune le ho anche già girate a loro”. Su una cosa però Poldi non è molto d’accordo con i colleghi della minoranza: “Ho visto che hanno citato l’articolo 78 di un regolamento che a mio parere andrà comunque rivisto. Perché la politica ha anche dei costi e per 3 o 4 mozioni non credo sia opportuno convocare un consiglio al mese, visto che ogni seduta va a pesare sulle tasche del contribuente (circa 1.600 euro a consiglio comunale, ndr). Se non ci sono particolari urgenze mi sembra più saggio accorpare più punti e solo quando sono un numero importante organizzare una seduta consiliare”.