03 Maggio 2019

Gli agenti della VI sezione della squadra mobile della polizia di Stato l’hanno fermato appena uscito dal lavoro, fuori da una ditta logistica proprio di Segrate. Ma a metterlo nei guai è stata la perquisizione effettuata nel suo appartamento di Zelo Buon Persico, dove è stato rinvenuto un chilo e 200 grammi di marijuana. A finire in manette, con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti a scopo di spaccio, è stato un operaio di 30 anni.
A incastrarlo è stata la tecnologia. Qualcuno, infatti, ha segnalato su Youpol, l’app della polizia di Stato ideata proprio per raccogliere le segnalazioni di privati, soprattutto su potenziali episodi di spaccio e bullismo, che l’operaio era uno spacciatore, e probabilmente anche in grado di muovere un buon giro di affari.
A quel punto i poliziotti, visto che l’uomo aveva anche dei precedenti penali, hanno deciso di portare avanti le indagini e hanno compiuto le classiche verifiche del caso, constatando che effettivamente il 30enne aveva qualche scheletro nell’armadio.
La scorsa settimana è stata così presa la decisione di entrare in azione. L’operaio è stato avvicinato al termine del suo turno di lavoro ed è stato perquisito. Pur risultando “pulito”, non ha convinto i poliziotti, che hanno deciso di estendere i controlli alla sua abitazione. Erano certi che nascondesse qualcosa. E così è stato. Nel locale lavanderia, hanno trovato il classico borsone da palestra. Solamente che all’interno, invece di esserci una maglietta, la tuta e le scarpe da ginnastica, c’era la marijuana. E in un cassetto di un mobile del soggiorno è stato trovato un altro etto e mezzo di hashish. Il quantitativo rinvenuto non lasciava più dubbi: erano davanti a un pusher, che è stato arrestato. L’applicazione Youpol ha, quindi. confermato la sua utilità. Il cittadino si sente incentivato a segnalare potenziali malviventi e la polizia ha molti occhi in più che vigilano.