21 Dicembre 2018

Ottantacinque nuovi alberi, dotati di impianto d’irrigazione,  sono stati messi a dimora in questi giorni nell’area che si trova  all’angolo tra la Cassanese e via Fratelli Cervi, alle porte di Milano Due. Una specie di biglietto da visita per chi, da Milano, entra a Segrate. Si tratta di tigli, pioppi e peri da fiore che andranno a incrementare il patrimonio arboreo pubblico cittadino che già conta 14 mila fusti tra piante ed essenze.
Si tratta di un progetto di rimboschimento annunciato e inserito all’interno di una convenzione con un operatore privato, con un diritto a costruire rilasciato in passato. L’accordo prevede inoltre una futura piantumazione di altri 300 alberi e 300 arbusti che troveranno ospitalità all’interno del Centroparco.
A commentare l’iniziativa è l’assessore con delega al Territorio, Roberto De Lotto: «La tipologia di alberi che abbiamo scelto, non necessita di interventi di potatura per i prossimi 20 anni, un dettaglio non indifferente, visto che così saranno abbattuti i costi di manutenzione . Una decisione di buonsenso nell’ottica di contenimento della spesa pubblica e degli sprechi. Il progetto non si ferma qui e verrà completato con un intervento, già programmato, di posa di cespugli con fioriture in stagioni diverse, rendendo quest’area un bellissimo biglietto da visita per la Segrate dei tre parchi che abbiamo disegnato con il Piano di Governo del Territorio, e la collocazione di elementi di arredo urbano che la rendano una piazza verde». Alle parole di De Lotto fanno seguito quelle del sindaco Paolo Micheli: «Con questo intervento salviamo anche quest’area dal cemento e la consegnamo alla collettività, mantenendo fede agli impegni che avevamo preso con i segratesi. Un bene comune che non diventerà l’ennesimo centro commerciale, ma una radura di alta valenza ecologica. Con questa prima opera di piantumazione, andiamo anche a ripristinare le siepi di cipresso abbattute ad agosto e a ottobre dal maltempo, sostituendole con piante messe a dimora in una zona idonea che non sia lo spartitraffico della Cassanese».