Un rendering del progetto

Il portale del Pirellone ha messo a disposizione tutti i documenti dell’iniziativa immobiliare tra Milano due e Rovagnasco. Wwf, Legambiente e il consigliere Paolo Micheli hanno chiesto e ottenuto da Palazzo Lombardia che il Piano attuativo fosse assoggettato a una Valutazione di impatto ambientale

23 Maggio 2014

È il portale della Regione a ricordare ai segratesi che il progetto di edificazione del Golfo agricolo prosegue. Qualche giorno fa sono stati resi pubblici tutti i dettagli dell’iniziativa immobiliare, portata avanti dalle società Europa 2000 srl e Società Cascina Olghia Nuova sas, che nel 2012 ha avuto il via libera all’interno del Pgt dove l’area (denominata TR1) di oltre 650mila metri quadrati tra Rovagnasco e Milano 2 è inserita come ambito di trasformazione da agricolo a residenziale. A marzo sono state le sezioni lombarde del Wwf e di Legambiente (che hanno già presentato ricorso al Tar insieme al Comitato Golfo Agricolo e la camera di consiglio è fissata per il 19 giugno) a presentare al Pirellone un’osservazione chiedendo che il progetto venisse sottoposto alla Valutazione di impatto ambientale. «È doveroso ricordare che le aree del Golfo sono costituite da terreni fertili, dotati di buone caratteristiche chimico-fisiche che li rendono particolarmente adatti all’uso agricolo permettendone lo svolgimento con buona produttività» hanno scritto agli uffici regionali Damiano Di Simine e Paola Brambilla, presidenti delle due associazioni ambientaliste. «Abbiamo appreso solo in questi giorni che in data 28 ottobre 2013 la Società Europa 2000 ha presentato al Comune di Segrate la proposta di piano attuativo conforme al Pgt vigente, relativa all’area di trasformazione TR1, con la quale peraltro ha chiesto l’esclusione della procedura dalla Valutazione di impatto ambientale nonostante la legge lo preveda». All’appello, accolto dalla Regione, si è unito anche il consigliere regionale segratese Paolo Micheli che a sua volta ha presentato un’osservazione. In questi giorni è arrivata anche la dura nota della lista civica Segrate Nostra: «Quasi di soppiatto, certamente senza molto clamore, quattro righe nascoste in un delibera di giunta di fine anno scorso raccontano il tentativo di evitare la Valutazione di impatto ambientale. Tentativo che gli uffici regionali, “incoraggiati” da due osservazioni presentate da Wff-Legambiente e dal nostro Paolo Micheli, hanno respinto, chiedendo la Via e, proprio in questi giorni, un’integrazione della documentazione presentata. Stiamo parlando del comparto TR1, il cuore del Golfo agricolo. Il sito del Comune non ne fa cenno, ma sul portale della Regione vi sono tutti i documenti della più grande operazione immobiliare segratese degli ultimi 30 anni: mezzo milioni di metri cubi, una previsione di oltre 3.250 nuovi abitanti, un affare che vale almeno 700 milioni, probabilmente quasi un miliardo di euro. Eccolo: sta arrivando il cemento sul Golfo, quello che secondo la più sfacciata delle promesse elettorali di Alessandrini avrebbe dovuto essere trasformato per il 90 per cento in verde pubblico, quello che secondo l’ex assessore Angelo Zanoli sarebbe stato il più prestigioso parco pubblico della città. Segrate Nostra sostiene l’azione di contrasto a questa follia urbanistica e si opporrà in consiglio comunale e in Regione e terrà vigili i cittadini più sensibili». Nell’ipotesi progettuale, oltre a una ventina di palazzi (163mila metri quadrati è la superficie destinata allo sviluppo residenziale), è prevista anche la costruzione di un polo scolastico da 9mila metri quadri che renderà indipendenti i nuovi genitori residenti dal punto di vista dell’istruzione dei loro figli (un asilo nido da 30 posti, una materna da 120, elementari e medie da due sezioni ciascuna), di una piazza principale con annessi negozi, un centro civico con auditorium e aule studio, un centro sportivo e un albergo. Il nuovo quartiere sarebbe poi collegato al Centro Parco da un sovrappasso sulla Cassanese. Lo sviluppo delle abitazioni è previsto nella zona centrale, mentre, come si legge nella descrizione del Piano, «una cospicua fascia destinata a verde pubblico attrezzata, di alta valenza ecologica, pari a complessivi 328.844,50 metri quadri, è disposta lungo il margine dell’area d’intervento, con profondità variabile dai 140 agli 80 metri». Per la realizzazione di tale zona l’estate scorsa sono già stati messi a dimora circa 10mila alberi grazie al preverdissement. Il progetto, avuto il benestare della Valutazione di impatto ambientale, potrebbe prendere il via grazie a un sì della giunta comunale.