09 Giugno 2023

Una rapina con sequestro di persona a tutti gli effetti. Questa purtroppo, al momento, è l’unica realtà legata all’episodio criminale che giovedì 25 maggio è avvenuto in Prima Strada, a San Felice. E a raccontare i fatti è la diretta interessata. «Un’esperienza che mi ha scioccato e che non auguro a nessuno. Nei giorni successivi, purtroppo, nel quartiere ha iniziato a circolare la voce che si trattava di un regolamento di conti, ma è assurdo, non c’è nulla di vero». Erano circa le due del pomeriggio quando il citofono ha squillato. «Era la massaggiatrice che viene settimanalmente a domicilio. Quando ho sentito l’ascensore arrivare al piano, ho aperto la porta. Dal nulla sono comparse due persone con guanti, ma a viso scoperto, che ci hanno spinto dentro. Uno aveva la pistola nella fondina, ma non l’ha mai tirata fuori». Entrambi sulla quarantina, uno era bassino e aveva accento sardo, il secondo era mulatto, alto e molto forte. Proprio quest’ultimo ha puntato un coltello alla gola della donna e l’ha intimata a stare zitta. «Ho solo detto: “Prendete tutto quello che volete, ma non fatemi male”». A quel punto hanno legato i polsi di entrambe con del nastro adesivo, passato anche intorno alla bocca. E mentre hanno lasciato la massaggiatrice in salone, hanno spintonato la padrona di casa fino in camera da letto. «È sembrato che andassero a colpo sicuro, hanno puntato un armadio, aperto l’anta e iniziato a tastare tra le camicie appese fino a quando hanno trovato il sacchetto in cui custodivo i gioielli». E prima di fuggire hanno minacciato la proprietaria con la più classica delle frasi: «Se parli ti ammazziamo». Purtroppo questo non è il solo episodio spiacevole subito dalla donna. Due mesi fa, infatti, era stata vittima di un furto. In quel caso i ladri entrarono dalla porta di ingresso senza scardinare la serratura. Misero sottosopra l’appartamento e portarono via un po’ di roba, ma non trovarono i preziosi.