05 Luglio 2022

Con rito abbreviato, H.S, il 31enne libico arrestato lo scorso dicembre dai carabinieri è stato condannato a 7 anni e 8 mesi (sconto di un terzo per il tipo di processo scelto) di per aver violentato e rapinato in ascensore una donna 44enne che era appena rincasata. Contro di lui si sono rivelate decisive le immagini di alcune telecamere e il dna ritrovato sul luogo dello stupro. La richiesta del pm era stata di 10 anni.

Il fatto risale al 21 dicembre 2021, quando la donna dopo aver parcheggiato l’auto nel suo garage si infilò in ascensore e lì fu sorpresa alle spalle dal suo aggressore che bloccò le porte poco prima che si chiudessero. L’uomo la rapinò del cellulare e di pochi euro e poi abusò di lei. Le indagini scattarono immediatamente e i carabinieri riuscirono a ricostruire gli spostamenti del giovane grazie ad alcuni sistemi di videosorveglianza presenti in zona. L’uomo prese un treno a Pioltello e scese proprio a Segrate, infilandosi nel garage di un condominio poco distante. Il resto l’ha fatto il suo dna, Una volta in carcere, al libico gli è stato notificato un provvedimento per alcune rapine effettuata a Monza che erano state imputate a un marocchino, in realtà uno dei suoi tanti alias con cui agiva.