Tangenziale occupata dai manifestanti

Dal primo novembre i dipendenti dell’ospedale sono in presidio permanente sulla spianata e lunedì mattina in corteo hanno bloccato per un’ora la tangenziale Est

09 Novembre 2012

Le sirene delle ambulanze mescolate a quelle dei fischietti e al gracchiare del megafono. Scene d’ordinaria amministrazione sulla spianata del San Raffaele, all’ombra della cupola e della statua milionaria fatta innalzare da don Verzé, luogo prescelto dalle rappresentanze sindacali dell’ospedale per allestire dal primo novembre un presidio permanente con tavoli, sedie e tende da campo per la notte. Ma l’azione di protesta contro la nuova amministrazione Rotelli, che sarebbe intenzionata ad avviare una cura dimagrante degli stipendi e le procedure di licenziamento per 244 lavoratori, lunedì mattina è sfociata anche in un corteo che ha bloccato per circa un’ora, dalle 9.30 alle 10.30, la tangenziale Est (foto). Al termine di un’assemblea molto partecipata, camici bianchi, impiegati e lavoratori dei vari comparti dell’ospedale si sono incamminati verso l’autostrada. In centinaia, scavalcata la recinzione alle spalle dell’area di servizio, si sono riversati in strada bloccando completamente la carreggiata nord. La loro richiesta è sempre la stessa. Fermare i licenziamenti e restituire dignità ai salari e qualità dei servizi. La lista di chi potrebbe perdere il posto c’è già. Non ci sono i nomi, ma i profili professionali sono riconducibili a determinate persone. E molti potrebbero essere segratesi, tanto che la protesta nei giorni scorsi era approdata anche in aula consiliare. «Facendo una stima almeno il 20 per cento» spiega Margherita Napoletano, delegata dell’Unione sindacale di base ed ex consigliere comunale di Segrate. «Ma a essere minacciati sono 3mila lavoratori». Infermieri compresi. «Restano fuori i medici già ridotti all’osso ma indispensabili per avere gli accreditamenti regionali» prosegue Napoletano. «Crediamo che l’attacco del gruppo Velca non abbia una ragione nel risanamento economico: la Sezione Fallimentare del Tribunale aveva già separato i debiti dalla parte virtuosa e i tagli dei rimborsi della Regione possono essere assorbiti dai minori profitti, senza penalizzare i lavoratori con i redditi più bassi». Lunedì i lavoratori hanno ricevuto nel pomeriggio la visita e il sostegno del neo assessore regionale alla Sanità, Mario Melazzini, che si è impegnato nel trovare una soluzione. Fiducioso anche il Ministro della Salute Renato Balduzzi che ha parlato di possibili margini per una trattativa. Ieri i manifestanti hanno spiegato i motivi della loro protesta ai pazienti in attesa all’accettazione e nel pomeriggio hanno avuto un confronto con l’azienda. Ma in questi giorni ci sono altri lavoratori sul piede di guerra. Sono le operaie dell’azienda d’abbigliamento intimo Triumph di Trescore (Bg) che non accettano l’imposizione di trasferimento nella nuova e lontana sede di Segrate alle porte di San Felice.