27 Gennaio 2017

Nonostante i primi dati da analizzare si avranno soltanto a sei mesi dall’inizio della sperimentazione partita a ottobre, proviamo lo stesso a stilare un momentaneo bilancio del progetto Sacco Rosso. Essendo un’iniziativa molto ambiziosa che si propone di far entrare Segrate nella cerchia dei Comuni cosiddetti “ricicloni” attraverso un’accurata raccolta differenziata, le difficoltà non hanno tardato ad arrivare. I primi problemi sono sorti nei palazzi dove vivono molte famiglie e dove il ritiro della spazzatura è affidato alle cooperative incaricate dai vari amministratori di condominio. «Può capitare che un rifiuto finisca nel sacco sbagliato, ma è compito degli amministratori di condominio fare in modo che i sacchi vengano controllati e non lasciati per strada», spiega l’assessore all’Ambiente Santina Bosco. «Purtroppo fino ad ora non abbiamo ricevuto la dovuta collaborazione da parte degli amministratori che in questo caso dovrebbero fare da tramite tra le istituzioni e i condomini. Li abbiamo anche invitati a degli incontri ma soltanto la metà di loro si è presentata, e quando si è deciso di organizzare dei corsi su come fare giusta informazione e il dovuto controllo sulla differenziata non abbiamo più ricevuto alcuna risposta». La zona della sperimentazione copre il Villaggio Ambrosiano, il Quartiere dei Mulini, Boffalora e via Monzese sul lato dei numeri pari, dove la situazione sfugge spesso al controllo e di notte vengono abbandonati sacchi con rifiuti di ogni tipo nelle aiuole. «Stiamo facendo del nostro meglio e sappiamo benissimo che la strada è lunga e bisogna fare di più per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, ma serve la collaborazione di cittadini e amministratori, perché è nell’interesse di tutti la buona riuscita di questa iniziativa. A febbraio uscirà un nuovo libretto informativo su come fare nel modo più corretto possibile la raccolta differenziata. Inoltre è già disponibile un’applicazione per smartphone di Amsa che si chiama “PULIamo” che può essere di grande aiuto ai cittadini e verranno organizzate altre riunioni pubbliche per informare e istruire sull’argomento i segratesi coinvolti». La raccolta differenziata, oltre a permettere di conservare i materiali riciclabili, favorisce i cittadini in quanto permetterebbe di abbassare la Tari. «Quando vengono smaltiti i rifiuti, per il secco e l’umido si paga un’imposta non recuperabile, cosa che non succede invece per la carta, la plastica e i metalli sui quali viene applicato il contributo Conai che ci permette di risparmiare dei soldi e quindi di pagare meno tasse. È anche per questo che è molto utile ridurre il più possibile i sacchi di spazzatura indifferenziata», prosegue Bosco. Hanno reagito invece molto bene gli abitanti delle villette con i quali si pensava ci potessero essere delle difficoltà, mentre per quanto riguarda le aziende, per le quali i sacchi sono di colore blu, la situazione è tutt’altro che rosea. «Tramite i controlli effettuati abbiamo scoperto un’azienda che non pagava la San Marco, ditta a cui il Comune ha affidato la riscossione delle imposte sui rifiuti, da 5 anni, e altri problemi sono sorti per quanto riguarda la residenza per anziani San Rocco che non pensavamo avesse bisogno di un numero così elevato di sacchi per lo smaltimento dei pannoloni. Dobbiamo fare per loro un calcolo a parte, così come faremo anche per il San Raffaele quando decideremo di ampliare il progetto a tutto il territorio di Segrate, non prima del 2018». Tutti errori comunque rimediabili soprattutto se resta la determinazione con la quale il Comune si è incaricato di risolvere la questione rifiuti per un futuro fatto di riciclaggio ed ecosostenibilità.
Mattia Rigodanza