Lo striscione esposto dai lavoratori in aula
14 Novembre 2012

I lavoratori del San Raffaele tornano in aula consiliare per manifestare la loro contrarietà ai 244 licenziamenti avviati dalla nuova proprietà dell’ospedale e al taglio degli stipendi (nella foto lo striscione appeso alle transenne). Ricevendo la solidarietà di tutti i rappresentanti della politica locale che lunedì sera, ritirata la mozione proposta da Insieme per Segrate, hanno sottoscritto e approvato all’unanimità un ordine del giorno che esprime preoccupazione per la situazione e si pone come obiettivo la ricerca di una soluzione che eviti i licenziamenti. Ma secondo il sindaco Alessandrini, che cerca di mantenersi equidistante tra lavoratori e proprietà per essere più credibile al tavolo delle trattative, il problema principale sta soprattutto nel taglio dei finanziamenti pubblici da parte della Regione Lombardia quantificabile in 17 milioni di euro. «Questo sì che è vergognoso» ha commentato il primo cittadino che si è detto disponibile a incontrare le rappresentanze sindacali per capire quanto inciderebbero realmente sulle buste paga dei lavoratori le riduzioni salariali e se potrebbero essere drammatiche ma necessarie come accaduto in molti Paesi europei. «Io amavo il San Raffaele, non quello rappresentato dalla cupola, ma la grandiosa azienda ospedaliera che anche grazie a chi ci lavora è un punto di riferimento di qualità nel panorama della sanità italiana. Questo deve essere salvato». Ieri i lavoratori, ancora in presidio permanente sulla spianata dell’ospedale, si sono mossi in corteo fino a Cascina Gobba.