Giuseppe Coari è stato assessore al Bilancio

I primi a rilasciare dichiarazioni pepate sull’avvicendamento sono i rappresentanti della Lega, che puntano il dito contro lo stipendio del nuovo amministratore unico «non in linea con la vuota e demagogica» spending review imposta dai colleghi Indipendenti

26 Ottobre 2012

Cambio inaspettato al vertice della Segrate Sevizi. Via Giuseppe Coari, dentro Alberto Albini. L’avvicendamento dell’amministratore unico della società pubblica che si occupa della gestione delle farmacie comunali e di servizi quali la tutela dei minori e l’assistenza domiciliare, è notizia di settimana scorsa, ma l’ingresso ufficiale del nuovo numero uno è avvenuto solo ieri. I beninformati riferiscono che a Giuseppe Coari, ex assessore al Bilancio del primo mandato Alessandrini in quota Pdl, al timone dell’azienda con sede in via degli Alpini dal 2010 e con un mandato in scadenza nell’aprile del 2013, il sindaco in nome della spending review avrebbe chiesto un passo indietro. Cosa che puntualmente è avvenuta. A beneficiarne è stato Albini, rappresentante dell’area moderata, vicino all’Udc, con un passato di oltre 35 anni da dirigente di aziende farmaceutiche. Una nomina che nei corridoi della politica viene indicata come la chiusura del cerchio. È da tempo, infatti, che i casiniani locali, pur professandosi ancora all’opposizione, strizzano l’occhio alla maggioranza e all’amministrazione comunale sostenendola nelle votazioni che contano: Pgt e bilancio. Il nuovo ruolo di Albini che cambia lo scenario politico, rinnova vecchi attriti tra Indipendenti ex Pdl e Lega Nord. Sono proprio gli uomini del Carroccio a sollevare le prime polemiche, traendo come spunto lo stipendio del nuovo amministratore: «Abbiamo appreso che, come richiesto da un ordine del giorno degli Indipendenti di giugno, il sindaco ha ottenuto le dimissioni del cda della Segrate Servizi e ha scelto una persona come amministratore unico» scrive in una nota il gruppo consiliare della Lega. «Questo per ridurre i costi. Ricordiamo che in quell’occasione il capogruppo degli Indipendenti dichiarava che il compenso del futuro numero uno della Segrate Servizi non avrebbe dovuto superare i 10mila euro lordi annui (Coari ne percepiva 36mila euro lordi, ndr). Ora sarebbe toccato all’amministratore unico dimostrare la sua disponibilità, accettando il compenso fissato. A quanto ci risulta, però, ciò non è stato possibile, perché non si è trovato nessuno che avesse i requisiti e che fosse disposto a prendersi questa responsabilità per la cifra imposta. Di conseguenza la somma che verrà corrisposta sarà di gran lunga superiore. È evidente, quindi, che il documento approvato è del tutto inefficiente. È un pezzo di carta che lascia il tempo che trova: pura e vuota demagogia». Ma non è l’unico punto del documento sottoscritto dagli Indipendenti e votato anche dal Pdl rimasto per il momento lettera morta. Il neonato gruppo di scissionisti alla fine di giugno decise anche di tagliare i costi della politica in aula partendo dall’autoriduzione spontanea del 30% dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali. Solo la metà, sei su dodici (Trebino, Lazzari, Sirtori, Gervasoni, Bottari e Terzi), però, fino a lunedì si sono presentati all’ufficio di presidenza trasformando un’intenzione sulla carta in realtà. Ieri, intanto, Alberto Albini ha fatto il suo ingresso in azienda: «Sono molto contento per questa nomina anche perché l’amministrazione, mi hanno riferito, mi ha scelto per le mie competenze. Da tempo non mi occupo attivamente di politica per questioni lavorative, anche se sono rimasto in contatto con amici di area moderata del Pdl e dell’Udc. Ma ho sempre apprezzato il lavoro della giunta e ora mi metterò al servizio della società e dei cittadini in continuità con il lavoro svolto da chi mi ha preceduto».