14 Settembre 2020

È stata Fratelli d’Italia a darne notizia: “L’Agcom ha pubblicato sul suo sito web la delibera che certifica le violazioni alla legge sulla par condicio commesse dal sindaco Paolo Micheli e dall’amministrazione comunale imponendo al Comune di Segrate di darne comunicazione al pubblico sul sito internet dell’ente”. Pronta la replica del sindaco: “Mi accusano di aver violato i tempi sul silenzio referendario e non quelle delle amministrative. Strumentalmente nessuno lo dice e anzi si parla di condanna, quando c’è solo un avviso”.

Ma procediamo con ordine. L’attacco nei confronti del primo cittadino è stato sferrato dal candidato sindaco di Fratelli d’Italia e della Lega, Luca Sirtori, che rivendica la paternità della denuncia da cui è nata la sanzione: “Siamo francamente stufi dei metodi adottati da Paolo Micheli che ritiene di essere al di sopra di ogni legge e di ogni regola. La sua campagna elettorale è iniziata con il lockdown: per mesi, mentre tutti noi dovevamo organizzarci e lavorare al chiuso delle nostre case, lui ha girato indisturbato per le vie della città, trasformando l’attività istituzionale in un continuo spot elettorale a suon di selfie quotidiani sui social network. Tra l’altro ha spostato l’intera attività di comunicazione dalla pagina ufficiale del Comune di Segrate alla sua pagina personale, per sfruttare al meglio la sua posizione di amministratore pubblico in favore delle sue esigenze personali. Ci auguriamo almeno che la risorsa assunta dal Comune come social media manager e lautamente stipendiata dai cittadini, non sia la stessa che scrive ogni giorno sui suoi profili”.

Accusa che Micheli rispedisce al mittente con fermezza: “Che sia una manovra strumentale è fin troppo palese. Fratelli d’Italia, che sapeva di questa delibera di Agcom stranamente prima di noi, parla di violazione della legge della par condicio, ma non dice che avrei violato quella sui tempi del referendum. Quella relativa alle amministrative prendeva, infatti, il via il 6 agosto e noi siamo stati segnalati per una lettera inviata alle scuole a fine luglio, molto prima, dunque. Se avvisare i dirigenti scolastici che abbiamo operato per il normale ritorno dei nostri ragazzi a scuola e che siamo pronti a fornire ogni aiuto significherebbe aver violato il silenzio sul referendum, che abbiamo scoperto avere tempi più lunghi, allora ci sono decine di sindaci, anche del centrodestra, che ancora oggi lo stanno facendo. Ho raccolto numerosi post di questo tenore che intendo girare ad Anci (Associazione nazionale comuni italiani, ndr). Naturalmente faremo ricorso su questa decisione di Agicom, anche perché nessuno ha voluto prima ascoltare le nostre motivazioni. Inoltre ho letto che sarei stato condannato. Niente di più falso, visto che siamo davanti a una delibera di Agcom che va pubblicata sui canali social del Comune. Qualcuno vuole far finta di non sapere cosa sia una condanna. Infine mi fa sorridere quando Sirtori asserisce che uso il mio profilo Facebook. Ricordo che quella è la mia pagina, uno è libero di non seguirla e io ho diritto a scrivere quello che voglio, esattamente come fanno tutti i politici a livello nazionale e come stanno facendo altri candidati a Segrate sui loro profili, non ultimo lui stesso, visto che pubblica post e video elettorali”.