19 Ottobre 2018

Lo scorso 4 febbraio, insieme a un complice, aveva fatto irruzione in un ristorante sushi sulla Cassanese, a Segrate, per compiere una rapina. Il titolare e un cameriere avevano però reagito, impugnando dei coltelli, nonostante il malvivente avesse una pistola, che usò contro di loro. Risultato: rapinatori messi in fuga e catturati poche ore dopo dai carabinieri. A distanza di 7 mesi uno dei due, Giovanni A., 42enne di Segrate, è stato raggiunto in carcere da un nuovo ordine di arresto. Questa volta però l’accusa è molto più grave: omicidio. L’uomo, infatti, è considerato il responsabile della morte di un trans peruviano di 42 anni, trovato senza vita nel suo appartamento a Cinisello Balsamo. La causa: un colpo di pistola. La stessa arma usata nella rapina di Segrate. E, ulteriore colpo di scena, il delitto era stato consumato 24 ore prima che Giovanni A. tentasse il colpo al sushi bar segratese. A incastrarlo, oltre all’arma, anche un’impronta ritrovata nell’appartamento del viado.