09 Marzo 2018

Contrariamente a quanto si possa pensare la vita in RSA non è affatto monotona o priva della possibilità di generare nuovi interessi. Il trascorrere della giornata, oltre naturalmente che essere cadenzato da momenti dedicati alla cura della persona e agli aspetti di carattere puramente sanitario, è caratterizzato da diversi incontri di carattere animativo che hanno come scopo quello di stimolare e attivare le varie capacità fisiche e mentali degli ospiti. Con l’attivazione di vari progetti declinati su diversi obiettivi da parte dell’équipe educativa si realizza giorno per giorno un percorso finalizzato al benessere degli ospiti e alla creazione di un clima di familiarità e di comunità che tanto contribuisce allo “star bene”. Protagoniste in RSA di questo percorso sono le animatrici che, giorno per giorno, stanno a  stretto contatto con gli ospiti e li coinvolgono in varie attività. Al Melograno fanno parte dell’équipe animativa Maria Santoro e Francesca Escalante. Un duo ormai ben affiatato, pieno di energia, di voglia di fare e di inesauribile fantasia, ma soprattutto entusiasta del suo lavoro che traduce quotidianamente in gioiosa presenza tra gli ospiti. Chiediamo a Maria di raccontarci qualcosa di sé: «Molto volentieri… Ho 36 anni e sono nata in una bella città della Puglia, Taranto, che a malincuore ho dovuto lasciare circa 10 anni fa. La mia formazione, dopo le scuole superiori, è proseguita presso l’Università di Bari dove mi sono laureata in Scienze dell’Educazione». Come mai hai scelto questa facoltà? «Penso che molto dipenda dal proprio vissuto e dalle esperienze giovanili. Sono cresciuta infatti in una famiglia molto unita e con sani valori. Fra tante altre cose i miei genitori mi hanno insegnato ad affrontare la vita con spirito positivo, con il sorriso e ad essere disponibile nell’aiutare il prossimo. Anche per questo ho deciso di diventare una educatrice».  Hai sempre lavorato con gli anziani? «Durante gli studi, nel periodo di tirocinio, ho prestato servizio per un progetto che aiutava i ragazzi contro la dispersione scolastica in uno dei quartieri più difficili della città. Ho proseguito poi nelle Case Famiglia, sempre con ragazzi e adolescenti e, pur essendo un lavoro che mi ha messo a dura prova, mi ha confermato la bontà della mia scelta». Come mai poi hai optato per lavorare in ambito RSA con gli anziani? «Ho vissuto per un certo periodo a Padova, poi mio marito è stato trasferito a Milano e qui ho imparato il lavoro più difficile ma più bello del mondo, quello di mamma a tempo pieno. Dopo questa pausa mi sono rimessa in gioco e ho accettato la proposta di lavorare in RSA, sono passata dai ragazzi di 12, 14 anni ai ragazzi di 80, 90... All’inizio l’idea mi spaventava un po’, ma poi mi sono sentita subito a mio agio. Ho capito quanto bene avrei potuto dare e creare intorno a me. Ho compreso che una carezza o un sorriso valgono tanto quanto una medicina. Inoltre, imparare a lavorare in équipe, costruendo giorno per giorno un progetto per ogni singolo ospite, mi ha fatto molto crescere professionalmente, insegnandomi a prendermi cura dei bisogni di ognuno. Posso dire che qui non ci si annoia mai e che il tempo è sempre poco per riuscire a realizzare tutto quello che abbiamo in mente».
Parliamo ora con Francesca, alla quale chiediamo di raccontarci il suo percorso: «Ho iniziato questo lavoro un po’ per caso. Volevo frequentare la facoltà di Psicologia ma poi, giunto il momento dell’iscrizione, ho scoperto Scienze dell’Educazione e ho optato per quest’ultima. Da sempre desideravo lavorare con i bambini, ho svolto quindi il mio tirocinio nelle Pediatrie degli ospedali. Nel contempo ho prestato servizio di volontariato presso una SOS ambulanze e questo anche per aiutarmi a superare i miei limiti nell’entrare in contatto con il mondo della sofferenza». Anche tu quindi non hai iniziato a svolgere da subito il tuo lavoro con gli anziani? «No, infatti, ho iniziato con i pre e i dopo scuola, in particolare con bambini disabili, poi ho continuato per 7 anni a lavorare presso una RSD che ospita persone con diversi gradi di disabilità. Il lavoro era difficile, a volte scoraggiante, ma bastava un sorriso o un grazie degli ospiti per ripagarmi di tanta fatica. Ad un certo momento, volendo allargare il mio campo di esperienza, mi sono rivolta al mondo degli anziani. Ho sempre pensato che da loro si potesse imparare molto, attingendo al bagaglio delle loro esperienze e della loro saggezza. Così mi sono inserita nel mondo delle RSA, dapprima svolgendo l’attività con ospiti cognitivamente stabili, anche se segnati fisicamente da malattia,  per passare poi a svolgere l’attività di educatrice nei nuclei dedicati a patologie di Alzheimer o demenza senile». Questa scelta ha comportato qualche fatica in più? «Ho dovuto rimettermi in gioco e soprattutto ampliare la mie competenze crescendo professionalmente attraverso la partecipazione a corsi di aggiornamento e di perfezionamento. Ho svolto il Corso di Validation, un metodo per entrare in maggior contatto comunicativo e empatico con il paziente. Ho partecipato anche al Corso di Doll Therapy e di stimolazione basale, entrambi utili per cercare di infondere benessere e per gestire i disturbi comportamentali». Francesca, perché hai scelto di fare l’educatrice? «Perché ho sempre voluto sentirmi utile, aiutare chi ha bisogno facendo del lavoro anche una piccola missione umana. Tra educatore e ospiti c’è sempre un dare e un ricevere, cerco di aiutarli, di farli sentire meglio... Insomma, cerco di donare loro un sorriso ogni giorno. Loro mi danno molto, mi insegnano tante cose e intuisco che così si sentono ancora molto utili, vivi, partecipi. Nei loro volti sereni e nei loro occhi trovo la soddisfazione e il motivo di continuare con entusiasmo giorno per giorno questo lavoro». Vogliamo ringraziare Maria e Francesca per la loro testimonianza. Percorsi differenti, scelte ed esperienze diversificate ma accomunate dal desiderio di essere utili e di poter far del bene donando se stessi con entusiasmo. Le nostre educatrici sono il sorriso della RSA, la carezza che quotidianamente vogliamo donare a tutti gli Ospiti per allietare le loro giornate.