Alla Residenza Anni Azzurri numerosi esercizi per allenare il cervello

26 Febbraio 2021

La memoria è una delle abilità cognitive che risente maggiormente dello scorrere del tempo; infatti, è naturalmente correlata all’invecchiamento mentale, che porta a un deterioramento delle capacità di apprendere e memorizzare. Grazie però alla plasticità di cui è dotato, il cervello può essere allenato proprio come un muscolo del nostro corpo, attraverso semplici esercizi di training e giochi di memoria .Presso la Residenza San Rocco Anni Azzurri di Segrate, in questo periodo, caratterizzato dall’emergenza sanitaria, gli ospiti, guidati dalle educatrici Angela e Silvia, eseguono una “ginnastica mentale”, composta da semplici esercizi da svolgere anche in autonomia. Per esempio, alcuni di loro dimenticano spesso il posto in cui ripongono gli oggetti, per cui vengono educati a riporli sempre nello stesso luogo, non appena terminano di usarli.

Oltre ad attività stimolanti, come praticare hobby e interessi, quali la pittura o le parole crociate, in questa epoca tecnologica, si rileva indispensabile l’utilizzo del tablet, strumento semplice che ha molteplici funzioni, come quella di tenersi in contatto con i propri familiari, informarsi, scattare foto e giocare. Anche questo nuovo strumento permette, infatti, di allenare la mente, divertendosi. Alla San Rocco si utilizzano le Dynseo App, ricche di giochi utili ad allenare la memoria, a stimolare l’attenzione, il linguaggio, la semantica, il ragionamento e così via. I nostri “nonni” sono felici di imparare a utilizzare il tablet, inesistente nella loro epoca, come hanno dovuto imparare a utilizzare il cellulare. Il tablet soddisfa la loro curiosità con stimoli sempre nuovi e con attività studiate in modo personalizzato; ciò li fa sentire ancora capaci divertendosi. Nel tablet sono presenti tanti giochi quali il solitario, quelli musicali, quelli numerici, comporre frasi, ricette e altro ancora.

Ci sono quindi diversi percorsi di riabilitazione dove l’ospite è parte attiva dell’esercizio, pur avendo durante l’esecuzione la possibilità di richiedere aiuti all’educatore. La stimolazione cognitiva è inserita tra le terapie psicosociali da noi utilizzate, quali la musicoterapia, la terapia della bambola, terapia occupazionale, laboratori artistici, etc. Si tratta di interventi volti alla cura della persona nelle sua interezza, più che alla cura della malattia in sé. Un esempio positivo è dato dalla nostra cara nonna centenaria Adele, che con il tablet ascolta i motivi delle sue canzoni, che completa cantando lei il testo, per poi commentarlo con i suoi ricordi di vita. Anche i nostri anziani, insomma, si sono adeguati ai tempi, dimostrando grande capacità di adattamento al cambiamento. D’altronde hanno visto il passaggio dalla carrozza alle auto, dal treno all’uomo sulla luna. Sono una grande generazione da cui dobbiamo sempre prendere esempio.