18 Aprile 2019

Buongiorno cari lettori, oggi affronteremo il problema della tendinopatia calcifica della cuffia dei rotatori (TCCR). Si tratta di una condizione molto comune causata dalla presenza di depositi di calcio nella cuffia dei rotatori (CR). Il meccanismo patogenetico non è ancora chiaro. Sembra essere correlato ad una trasformazione metaplastica dei tenociti in condrociti. La TCCR colpisce maggiormente  le donne e l’età media si aggira intorno ai 40-50 anni. Nel 20% dei casi può essere bilaterale. La patologia viene diagnosticata attraverso radiografia convenzionale o ecografia. La patogenesi puo essere divisa in tre fasi: quella formativa, con dolore acuto soprattutto di notte; quella di riassorbimento, dolore meno intenso ma presente; quella di ricostituzione, fase di regressione del dolore. Le calcificazioni in assenza di dolore sono molto frequenti, ad eccezione della fase formativa. Il dolore è spesso provocato da una sofferenza tendinea di cui la calcificazione è solo l’effetto. Detto questo come si curano le calcificazioni? Alcune di esse da sole, autoassorbendosi, altre invece possono essere trattate con un’infiltrazione di cortisone e anestetico associato alla fisioterapia oppure con  la litoclasia o trattamento percutaneo ecoguidato. Si tratta di una tecnica di lavaggio articolare e aspirazione della calcificazione. Infatti le calcificazioni non sono, come è usanza pensare, strutture ossee ma assomigliano a pasta dentifricia. Le onde d’urto se effettuate al momento giusto posso aiutare il riassorbimento della calcificazione, molti pazienti riportano  casi di accentuazione di dolore post onde d’urto soprattutto quando il paziente era asintomatico, perciò le sconsigliamo in assenza di dolore. Qualora il problema persistesse l’intervento chirurgico in artroscopia risulterebbe l’ultima possibilita. È sempre lo specialista che deve diagnosticare il problema, trovare la strada piu adeguata per il paziente anche in base alla fase di evoluzione del problema per ottenere una cura completa e duratura.