22 Marzo 2019

Lo Sporting Club di Milano 2 continua il suo impegnato percorso di informazione e divulgazione della Cultura del benessere, sia fisico che mentale. La locuzione di Giovenale “Mens sana in corpore sano” (Bisogna chiedere agli dèi che la mente sia sana in un corpo sano), oggi è ripetuta o assunta come motto, con diversi significati più o meno corretti; spesso per avallare teorie diverse.
Mai come negli ultimi decenni il binomio corpo-mente è stato oggetto di studio e sperimentazioni giungendo a consolidate conferme sui benefici che una buona e controllata attività fisica aiuti a sviluppare e mantenere una buona attività cerebrale.
La conferenza tenuta giovedì 7 marzo allo Sporting Club ha contribuito, grazie alla presenza di illustri relatori, a dare ulteriori informazioni e aggiornamenti sui progressi che la ricerca scientifica sta compiendo mirando al miglioramento della qualità della vita.
Il dottor Michele Piccolo, pneumologo e geriatra, è da quasi un anno il Dirigente sanitario della RSA (Residenza Sanitaria Assistita) di San Felice, una elegante residenza che accoglie anziani anche con disabilità importanti come l’Alzheimer.
Docente presso l’Università di Pavia per specializzandi in geriatria insegna materie trasversali quali “Comunicazione efficace”, “Parlare in pubblico”, “Primo soccorso” ed altre.
Nella conferenza il suo intervento trattava appunto il tema “Comunicazione medico-paziente”.
Il dottor Piccolo ha parlato dell’importanza che il “gesto” ricopre nella comunicazione. Esiste una comunicazione verbale attraverso l’utilizzo delle parole ma esiste una comunicazione, ancor più efficace, attraverso la mimica facciale e gestuale. Avvicinarsi ad un anziano con un sorriso, tendendogli la mano e guardandolo negli occhi è certamente più gratificante di un frettoloso saluto verbale a testa bassa. Questo vale ovviamente per tutti ma per i vecchi ha un significato ancora più rilevante.
Il relatore inoltre puntualizza: «È molto importante per un anziano svolgere attività fisica con regolarità anche solo passeggiando in strada; spesso mi dicono che si muovono tanto, in casa, svolgendo le quotidiane attività, ma questo non basta. Occorre fare attività all’aria aperta o in palestra dove si possa anche socializzare; perché è attraverso la comunicazione emotiva con altre persone che il cervello si impegna ad elaborare meccanismi che lo mantengono vigile».
Michele Piccolo coinvolge in maniera semplice e diretta  con il suo sorriso aperto e predisposto all’attenzione. Una qualità preziosa per qualunque medico e per un geriatra in modo particolare: il paziente ha bisogno delle cure per le sue patologie ma soprattutto sente il bisogno di creare una corrente “empatica” che metta in comunicazione chi soffre con chi cura la sofferenza. 
L‘altro tema della conferenza: “La Visione della Memoria (tra fisiologia e patologia)” è stato magistralmente trattato dal dottor Stefano Jann, medico chirurgo, specialista in neurologia. Dirigente presso la Divisione di Neurologia dell’ospedale Maggiore di Niguarda-Ca’ Granda è specializzato in “Malattie neuromuscolari” e Coordinatore della Degenza neurologica.
Con l’ausilio di proiezioni di slides, il dottor Jann ha parlato delle patologie del cervello ma anche della perfetta e stupefacente struttura di questo organo che “dirige” tutti i distretti di quel complicato meccanismo che è il corpo umano. Ai termini tecnici scientifici, non facili per la maggior parte dei presenti, ha affiancato un linguaggio semplice e discorsivo, sedando le ansie celate dietro brevi domande con risposte chiare e concise. Rita Levi Montalcini scrisse: “Non preoccuparti se non ti ricordi dove hai messo le chiavi di casa, preoccupati se guardandole non ti ricordi più a cosa esse servano.” Demenza senile e Alzheimer sono state parole più volte menzionate durante gli interventi, proprio perché rappresentano il volto tanto temuto della paura di poter un giorno entrare nel tunnel di una vita che si perde nella nebbia.
Professionale ma non distaccato, competente ma non saccente, il dottor Jann ha avuto il grande merito di aver trattato, con la delicatezza e la precisione di un abile chirurgo, un tema di cui tanto si parla ma di cui ancora poco si conosce.
E le bollicine? Cosa c’entrano le bollicine con Memoria e Comunicazione?
Ad aprire un’altra finestra sulla “conoscenza” è stata la signora Pia Donata Berlucchi, Presidente della Fratelli Berlucchi dal 2015 dopo esserne stata, per 40 anni, Amministratore Delegato. È vice presidente dell’ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino), consigliere dell’Associazione Nazionale “Donne del Vino”, consigliere di Banca d’Italia a Brescia e tanto altro ancora.
Trattando della “Memoria del Vino” la signora Berlucchi ha fatto un interessante excursus storico sul vino partendo dalle lontane origini, raccontando con brio e intelligenza aneddoti e curiosità che hanno catalizzato l’attenzione degli astanti.
Pia Donata ha anche parlato dei suoi nuovi progetti che con tenacia e passione ha cominciato a tradurre in realtà.  Uno ha l’obiettivo di diffondere presso i giovani una nuova cultura del vino, non solo nella sua essenza organolettica e chimica, ma nei preziosi valori legati alla sua storia, filosofia, arte, politica ed economia. L’altro è già stato varato e da poco si sono conclusi i primi Corsi speciali per Assaggiatori di Vino dove l’aggettivo “speciale” si riferisce ai ciechi ed ipovedenti e ai sordi ed ipoudenti.
Elegante e determinata la signora Berlucchi potrebbe essere definita con le stesse parole che un esperto sommelier utilizzerebbe per un calice del pregiato Berlucchi Freccianera Brut: è una donna “dal bouquet agile e fresco e dal sapore secco e brillante”.
Dopo la conferenza una delicata ed raffinata cena ha rafforzato l’atmosfera conviviale che si era già creata grazie all’abile coinvolgimento da parte dei relatori. Ma è stata la preziosa presenza di Paola Longo, esperta enogastronoma e apprezzata Assaggiatrice di Vino, a concludere in maniera eccellente quella serata davvero speciale. Paola Longo, insieme ai fratelli Osvaldo e Giovanni, è titolare dell’Enoteca Longo di Legnano (pluripremiata eccellenza del settore), e vice presidente di “Donne del Vino”.
Il suo competente intervento ha permesso di apprezzare e degustare in maniera adeguata i pregiati vini offerti dalle Cantine Berlucchi, e, per il dessert, la signora Longo ha offerto un prelibato Moscato proveniente dalla sua Enoteca.