13 Luglio 2020

Il periodo ormai superato di convivenza forzata ha avuto un impatto anche sulle relazioni sentimentali e sullo stato di benessere percepito della coppia.

Quelle maggiormente rodate, con figli, hanno approfittato del lockdown per dedicarsi alla cura dei legami: è stato motivo di riunione e di riscoperta dove i partner si sono trovati senza alcun supporto (baby-sitter, colf, nonni, zii) a doversi rimettere in gioco nella gestione della casa, senza tralasciare l’attività lavorativa e di sostegno allo studio per i figli. È stata una piacevole riscoperta dello stare insieme, divertirsi cercando di stare dietro a tutto, o imparando a lasciar andare qualcosa.

Non per tutte le coppie, però, la convivenza forzata ha significato riscoprire la forza del proprio legame e godere delle relazioni intime. Per molti il lockdown ha comportato una messa in discussione dello “stato di salute” della propria relazione sentimentale, portando i partner a confrontarsi con l’idea che ciò che avevano non era proprio quello che si aspettavano e a utilizzare questo momento per fare una rivisitazione dei significati dello stare insieme. La convivenza forzata, in alcune situazioni, ha obbligato i membri della coppia a osservare le proprie difficoltà senza poterle più trascurare o nascondere. Quando per lungo tempo una coppia ha vissuto orientandosi più all’esterno (lavoro, sport, amici, famiglia allargata) che all’interno, la convivenza forzata ha comportato l’impossibilità a evitare il confronto con il partner e la messa in discussione, lasciando spazio a frequenti litigi e a interrogativi sul futuro della relazione.

Se una coppia entra fortemente in crisi e inizia a interrogarsi sulla rottura o meno del legame, occorre comprendere cosa si è modificato all’interno della relazione e quali sono le ragioni più profonde all’origine dei conflitti. Si possono ritrovare segnali importanti della presenza di incompatibilità e insoddisfazione rispetto al legame nella critica autodistruttiva, nell’atteggiamento difensivo, nel disprezzo nei confronti dell’altro o nell’atteggiamento evasivo. Innanzitutto bisogna che entrambi i partner si interroghino rispetto alla loro volontà di rimanere nella relazione. Se la risposta è affermativa, occorre comprendere se sia sufficiente riflettere all’interno della coppia sulle problematiche esistenti, se attraverso tale confronto sia possibile godere di un maggior benessere nella relazione o se, invece, sia necessario rivolgersi a un professionista che aiuti a trovare le ragioni della crisi e che accompagni i partner verso un cambiamento.

Alcuni consigli possono essere utili per aiutare le coppie in difficoltà a ritrovare un rinnovato benessere. Innanzitutto riconoscere che esistono verità diverse, il che significa vedere la questione da un'altra prospettiva e, anche se a fatica, imparare ad accettarla. Occorre imparare a spostarsi dal proprio asse per ampliare l'ottica e la visuale del problema. Seppur a volte frustrante, imparare ad accettare anche le ragioni dell'altro potenzia la reciprocità, base fondamentale per avere dei ruoli flessibili e un maggiore equilibrio nel rapporto.

Bisogna dare all’altro uno spazio di ascolto: ascoltare in modo attivo significa osservare, sentire l'altro e la sua complessità in modo più profondo e più attento. Questo porta anche a percepire meglio le emozioni che governano le parole utilizzate che, spesso, diventano suoni assordanti o sterili, da cui non si apprende nulla. Saper discutere tenendo conto della propria e altrui emotività, significa capire quando parlare, quando asserire, quando fermarsi e riflettere. In questo modo la discussione non diventa solo un luogo in cui riversare le proprie ragioni in modo sterile e disfunzionale, ma un terreno in cui confrontarsi veramente e trovare una risoluzione condivisa da entrambi. Una regola di base è evitare l'escalation durante un litigio: se i toni si alzano eccessivamente, si ha il diritto di chiedere un ‘timeout’ per allontanarsi dalla discussione e ritornare sull’argomento quando, entrambi, si è meno emotivamente sollecitati.

Imparare a comunicare per davvero è una delle chiavi per riprendere in mano il filo invisibile che unisce due persone e il primo passo è proprio fermarsi a sentire cosa vuole comunicarci l’altro. Ascoltare il partner ed aprirsi a volte significa anche scoprire quanto lui/lei sia diverso dall’immagine che ci siamo fatti. Per una relazione di coppia solida bisogna allenare la capacità ad accettare le reciproche differenze come delle risorse per la coppia e non pretendere di essere uguali. Questo apprendimento diviene una risorsa per rinsaldare il legame anche di fronte ai problemi che possono sorgere nella quotidianità.

Bisogna provare a non dare per scontato di sapere tutto del partner: il numero di anni che si trascorre insieme non è mai una garanzia di confidenza e conoscenza intima. Anzi, spesso accade di rimane intrappolati nei ruoli antichi di inizio storia, che danno visioni parziali dell’altra metà.

Riuscire a modificare la propria posizione nella coppia, il proprio punto di vista, approcciarsi all’altro con nuove modalità e ricontrattare il vincolo affettivo può richiedere un grande impegno, soprattutto sul piano emotivo, e spesso può essere necessario chiedere aiuto a un professionista psicologo per essere guidati all’interno di un percorso di terapia della coppia. La terapia di coppia non è solo per coloro che tentano l'ultima mossa per salvare la relazione. Scegliere di seguire un percorso psicologico assieme al proprio compagno può essere utile anche a coloro che vogliono imparare nuovi modi per affrontare discussioni e problemi.

 

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